"Poesie, racconti, elucubrazioni, accenni ironici e brevi appunti scanzonati, grotteschi e visionari, a tratti picareschi, qualche volta trash: ognuno di essi racchiude quel pizzico di spontanea follia capace di sdrammatizzare anche le situazioni più estreme.
La capacità di saltare da un personaggio all´altro con estrema naturalezza fanno dei suoi racconti, dotati di uno stile sempre immediato ed accattivante, veri spaccati di vita vissuta di una umanità variegata e vagabonda: il lato più bizzarro ed inaspettato della vita umana, un´inquadratura rivoluzionaria della realtà."
(Gary Andersave)
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Il volume
Il libro è stato presentato presso la Sala Consiliare del Comune di Montecatini Terme Sabato 19 Novembre 2005 alle 17:30. Erano presenti l'autore Andrea Gervasi, il consigliere comunale Nazareno Lorusso in rappresentanza del Sindaco, il critico e regista Carmelo Cavallo, il presidente Drita Rroshi dell'associazione culturale Dartes che ha curato la pubblicazione del libro insieme alla casa editrice Erga Edizioni di Genova, Arianna Jennifer Belli autrice della presentazione multimediale del libro e Gualtiero Bacigalupo per le riprese video.
Pubblichiamo di seguito una breve intervista all'autore realizzata dalla poetessa greco-albanese Drita Rroshi.
Cosa ti ha spinto a scrivere il libro Short Discordant Works?
In realtà è un'opera nata nel tempo, non mi ero prefisso di scrivere un libro. Tra il 1989 e il 1999 - dieci anni esatti - ogni tanto mi sono soffermato a scrivere un racconto, un pensiero, un appunto. Le prime volte non pensavo che ne avrei fatto un libro, mi piaceva imprimere i pensieri su un foglio di carta. Alla fine, quando ho visto che il materiale cominciava ad essere tanto, mi è venuta l'idea di inviarlo a qualche casa editrice.
I suoi racconti sono molto particolari, scritti con uno stile abbastanza insolito e quindi non molto comprensibili per un lettore comune, non colto. Per questo motivo mi nascono spontanee due domande. Prima di tutto, cosa hanno in comune i brevi racconti scoordinati con l'autore? E ancora, la vita di Andrea Gervasi è così scoordinata e di difficile comprensione? Mi riferisco al suo lato psicologico.
Le do un'unica risposta, che comunque spero soddisfi entrambe le domande. Lo stile dei racconti è un po' lo specchio del mio modo di affrontare la vita. Forse non così scoordinata, ma un po' si. Ho pubblicato questo libro, se fossi uno scrittore a questo punto dovrei iniziare a scrivere il mio secondo libro. In realtà sa cosa sto facendo in questi mesi? Sono sul set per girare alcuni cortometraggi come regista. Ma non credo che la mia vita sia difficilmente comprensibile, anzi, è molto più semplice di quello che sembra: non mi piace fare senmpre la stessa cosa, mi annoia. Così preferisco spaziare in più campi.
Ho letto il racconto L'albergo/1 in cui parla di un rappresentante commerciale che girovaga per l'Italia cercando di inventare un 'nulla' da vendere. Che messaggio intendeva trasmettere ai lettori con questo racconto? E' il suo punto di vista, il modo in cui percepisce la vita di questi tempi, o si riferisce a qualche suo progetto passato mai concluso? Perchè proprio il nulla?
Il racconto non è legato alla mia persona o al mio passato. E' un'ironica ed indiretta rappresentazione della vita politica italiana. Ormai in campagna elettorale si vende soltanto fumo, da entrambe le parti. Sia a destra che a sinistra noto comportamenti di scarsa stima dell'elettorato, a cui si racconta un giorno una cosa e il giorno dopo il suo esatto opposto in base alla convenienza del momento. E' triste, ma purtroppo è così.
Nei suoi racconti parla spesso di una giraffa. Cosa rappresenta veramente la giraffa per Andrea Gervasi?
La giraffa è la metafora della vita: pensi soltanto a come è fatta, altissima, con un collo spropositatamente lungo e le gambe posteriori più corte di quelle anteriori. E' un animale piuttosto silenzioso ma in realtà è in grado di emettere una varietà molto ampia di suoni. All'apparenza tranquillo, ma quando vuole diventa pericoloso: un colpo inferto con gli zoccoli per difendere i piccoli si rivela spesso mortale persino per un predatore temibile come il leone. E per muoversi effettua un movimento ondulatorio spostando contemporaneamente le zampe di ogni lato. Nonostante questo tipo di movimento goffo, quando corre è in grado di raggiungere i 60 chilometri l'ora. E' bizzarra come la vita, che non sai mai dove ti porta, un imprevedibile tappeto color crema che percorriamo districandoci tra le sue multiformi macchie rossastre, arancioni, marrini, persino nere: proprio come il manto della giraffa!
La sua giraffa è buona oppure no? Le chiedo ciò perchè in uno dei suoi racconti l'ha rinchiusa in carcere, tendendole un agguato. Cosa voleva dire? Perchè l'ha voluta punire? La giraffa è anche un lato del suo carattere che non le piace?
Ho solo voluto rappresentare uno dei tanti ostacoli della vita. L'esistenza umana è fatta di alti e bassi, momenti di estrema gioia che si alternano a momenti di infelicità. La prigionia della giraffa in quel racconto non è una punizione per qualche mio comportamento o per qualcuno, ma più semplicemente il racconto generalizzato di una fisiologica pagina triste della vita.
C'è una parte di Andrea Gervasi che vorrebbe cancellare, oppure modificare?
Assolutamente no. Ogni persona si evolve in maniera naturale, cambia vivendo le esperienze quotidiane. Ci pensa già la vita a cambiarci nel corso degli anni. Ogni altro cambiamento è superfluo, quando stai bene con te stesso.
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